Il Fondo musicale raccoglie le opere prodotte dal compositore e sacerdote Pietro Allori (1925-1985) nell’arco di circa quarant’anni di attività, a partire dal 1944 fino alla morte. Giunto in Archivio Diocesano a seguito di donazione da parte degli eredi nel 2007, il Fondo è organizzato secondo i criteri del Catalogo completo dell’opera di don Pietro Allori pubblicato dall’I.S.U. dell’Università Cattolica di Milano nel 2006. Il corpus è strutturato in primo luogo secondo un criterio di genere, che a partire da una suddivisione in musica vocale e musica strumentale, è articolato in sezioni (“musicale vocale liturgica”, “musica vocale non liturgica”, “messe”, “musica per organo e pianoforte”, “musica per chitarra”) e raccolte, secondo le indicazioni del compositore.
Le composizioni, numerate progressivamente all’interno del corpus con la sigla AP (Allori Pietro) da 1 a 1633, sono catalogate in ordine cronologico. L’ordine scelto per la catalogazione dei generi musicali privilegia la musica vocale, non solo per tradizione e per estensione del corpus (660 composizioni per la liturgia e 223 di varia destinazione) ma anche perché la composizione corale attraversa quasi ininterrottamente l’attività musicale di don Allori testimoniando nel modo più completo il suo percorso creativo. Le opere vocali, come si diceva, sono suddivise in tre sezioni: liturgica, non liturgica, messe.
Per quanto invece riguarda la musica strumentale, don Allori vi si dedicò con maggiore intensità negli anni Settanta (1973-1979) quando, in un’epoca in cui l’interpretazione delle disposizioni del Concilio Vaticano II porta sugli altari le chitarre elettriche, pur mantenendo la carica di Maestro di Cappella egli si trovò ad essere, secondo la sua stessa testimonianza, “un organista senza organo e un direttore di coro senza coro”. Oltre a comporre canti polifonici espressamente destinati al neonato Coro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a partire da questo periodo don Allori si dedica intensamente alla creazione di opere per pianoforte e per chitarra, che incrementano in misura notevole il suo catalogo. Animato da uno spiccato intento didattico e pedagogico, il maestro rivolge inoltre le proprie attenzioni all’insegnamento della teoria e della pratica della chitarra, del pianoforte e dell’organo trasmettendo ad allievi di diverse generazioni la propria passione musicale.
Ogni singola scheda fornisce le seguenti informazioni: numero di catalogo – titolo della composizione – tonalità – organico (per le sezioni di musica vocale) – luogo (se indicato) e data di composizione – uso liturgico (musica vocale liturgica) – fonte del testo o autore (musica vocale) – tempo dell’anno (musica vocale) – incipit.