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Beni storico-artistici

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Calice cesellato in argento e oro, e Vangelo con coperta in argento e pietre preziose

Il patrimonio dei beni storici mobili della Diocesi di Iglesias testimonia la lunga storia della comunità cristiana locale. Riconducibile ad un arco cronologico che dagli inizi del Cinquecento giunge fino a noi, esso è stato inventariato in occasione della campagna di rilevamento informatizzato promosso dalla Diocesi su indicazione della Conferenza Episcopale Italiana; comprende dipinti, sculture, arredi liturgici e paramenti di pregio, la cui proprietà è in linea generale afferente alle parrocchie collocate sul territorio. Per il loro particolare rilievo si segnalano più diffusamente:

Il Tesoro della Cattedrale di Santa Chiara
Il Tesoro della Cattedrale di Santa Chiara è costituito da più di un centinaio di oggetti sacri appartenenti al Capitolo della Cattedrale stessa, attualmente affidati al Museo Diocesano di Iglesias, dove vengono esposti a rotazione nel contesto di percorsi di approfondimento organizzati in occasione di ricorrenze significative per la storia della Diocesi o della Chiesa o eventi particolari come la presentazione o la pubblicazione di studi riguardanti il territorio, la sua storia e i suoi beni. Il Tesoro consiste in primo luogo in un corpus di arredi liturgici risalenti ad un arco di tempo compreso fra gli inizi del Cinquecento e il Novecento, in parte realizzati per essere impiegati all’interno della Cattedrale oppure provenienti da altri contesti e poi a vario titolo e in diverse epoche confluiti nella raccolta. Fra questi ultimi si ricordano, in primo luogo, i numerosi beni di provenienza ex gesuitica, quelli di provenienza domenicana, alcune opere di pertinenza dell’Obreria di Sant’Antioco Martire e altre in origine appartenenti a quella di Santa Giuliana.
Nonostante le origini della Diocesi sulcitana siano di molto precedenti, il nucleo più antico della raccolta è databile, come si diceva, ai primi decenni del XVI secolo. A quest’epoca risalgono alcuni degli oggetti di maggiore pregio, quali un elegante calice corredato di patena e soprattutto il pastorale del Vescovo, pregevole manufatto realizzato da un abile ma ancora anonimo artefice attivo in una bottega cagliaritana con ogni probabilità entro il 1513.
Sono invece legati alla storia della chiesa di Santa Chiara, divenuta ufficialmente cattedrale nel 1503, i reperti lapidei attualmente esposti al Museo Diocesano, fra cui le due iscrizioni che consentono di datare la realizzazione dell’edificio fra il 1284 e il 1288 documentando aspetti di grande importanza per la storia della città di Iglesias.
Al Capitolo appartengono anche le opere tessili, comprendenti in primo luogo abiti liturgici, nonché gli arredi pittorici e le sculture che si trovano all’interno della cattedrale e degli ambienti attigui.

La raccolta dei ritratti dei vescovi sulcitani
All’interno degli ambienti di rappresentanza del palazzo episcopale è custodita la raccolta dei ritratti dei vescovi che si sono succeduti alla guida della Diocesi di Iglesias a partire dal 1763, quando si riprese a conferire autonomamente il titolo ecclesiastico rispetto a quello di Arcivescovo di Cagliari, a cui era stato accorpato nel corso dei precedenti 250 anni.
Si tratta dei vescovi Luigi Satta (1763-1772), Giovanni Ignazio Gautier (1772-1773), Francesco Antonio Deplano (1775-1781), Giacinto Rolfi (1783-1789), Giuseppe Domenico Porqueddu (1792-1799), Nicolò Navoni (1800-1819), Giovanni Nepomuceno Ferdiani (1818-1841), Giovanni Battista Montixi (1844-1884), Raimondo Ingheo (1884-1907), Giuseppe Dallepiane (1911-1920), Saturnino Peri (1920-1929), Giovanni Pirastru (1930-1970), Giovanni Cogoni (1970-1992), Arrigo Miglio (1992-1999), Tacisio Pillolla (1999-2007), Giovanni Paolo Zedda (2007-2022).